Si forniscono di seguito alcune prime informazioni e considerazioni di Confindustria sulla situazione attuale relativa ai valichi alpini del Nord Ovest, venutasi a creare a seguito della frana di domenica pomeriggio nella valle francese della Maurienne, in Savoia, e che ha portato alla chiusura del traforo del Frejus, con le gravi problematiche conseguenti sul traffico merci e passeggeri, da e verso il versante francese
La criticità della situazione è ulteriormente acuita, in considerazione della programmata chiusura per manutenzione fine al 18 dicembre p.v. (e così per i prossimi 40 anni) del Traforo del Monte Bianco, prevista da lunedì 4 settembre.
A tal riguardo, i punti principali della questione che stiamo attenzionando sono i seguenti:
1) la tempistica per la riapertura dell’A43, che porta al Traforo del Frejus;
2) il rinvio della chiusura del traforo del Monte Bianco
3) soluzioni eventuali alternative per il traffico merci sul Traforo del Monte Bianco
Sul primo punto, la riapertura dell’A43 sembrerebbe possibile, nella migliore delle ipotesi, già da lunedì prossimo (4 settembre) e più realisticamente da giovedì 7 settembre (esiste la necessità di mettere in sicurezza alcuni costoni di roccia in vetta da dove è partita la frana).
La decisione dovrebbe essere presa domani dalla Prefettura della Savoia, sulla base della perizia commissionata e che dovrebbe ricevere domani.
Sul secondo punto, è molto concreta l’ipotesi dello slittamento della data di chiusura del Traforo del Monte Bianco, confermata anche dalla società di gestione dello stesso Traforo.
Si parla di massimo una o due settimane, fino alla eventuale riduzione dell’intervento di manutenzione, laddove il blocco del Frejus dovesse prolungarsi per più di un mese (ipotesi residuale cautelativa).
Quanto al terzo punto, ritorna di grande attualità l’ipotesi della costruzione della “seconda canna” del Traforo del Monte Bianco, in considerazione della già presenza dei fondi (1mld) e con lavori che sarebbe conclusi nell’arco temporale di un quinquennio.
In sostanza nei cinque anni di lavoro per la costruzione della seconda canna del tunnel del Monte Bianco , la chiusura per manutenzione del primo sarebbe limitata a qualche settimana all’anno. Ad ultimazione dei lavori ed entrata in funzione della seconda canna, il primo tunnel sarebbe poi chiuso totalmente per i lavori di manutenzione.
Tale ragionevole soluzione, avrebbe un evidente impatto molto positivo sul traffico merci anche in considerazione del fatto che ad inizio 2024 sarà operativa la “seconda canna” del Traforo del Frejus.
I due Vice Premier Antonio Tajani e Matteo Salvini hanno comunicato ieri che porteranno tale proposta ai rappresentanti del Governo francese, rispettivamente all’incontro di domani a Toledo nonché alla Conferenza intergovernativa di fine settembre sul Colle di tenda.
Domani pomeriggio, i Colleghi di Confindustria Piemonte incontreranno l’Assessore alla Mobilità della Regione Piemonte (Marco Gabusi), ad esito del quale potranno essere resi ulteriori chiarimenti e soluzioni.