L’Unione Europea apre una nuova stagione per la politica industriale e la coesione territoriale: con l’adozione del Clean Industrial Deal e la proposta della Commissione europea per una politica di coesione modernizzata, si amplia la possibilità per le grandi imprese di accedere a fondi pubblici anche in settori finora riservati alle PMI.
Fondi FESR: la Commissione propone di estendere anche alle grandi imprese la platea dei beneficiari delle risorse FESR per progetti nei settori strategici come tecnologie pulite, biotecnologie, digitalizzazione avanzata, dual-use industriale e decarbonizzazione.
Clean Industrial Deal: la riforma del Quadro Temporaneo sugli Aiuti di Stato, approvata a fine giugno, prevede fino al 2030 misure più flessibili per sostenere progetti industriali “verdi”, impianti produttivi innovativi e filiere strategiche, anche in deroga ai divieti ordinari. Le imprese potranno beneficiare di aiuti per investimenti che rafforzano la competitività tecnologica dell’Europa nella transizione green.
Accesso diretto senza bandi: in alcuni casi, come i progetti IPCEI (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo), le grandi imprese potranno essere finanziate direttamente, senza passare da procedure competitive, con semplificazioni significative.
Opportunità e rischi per i territori: la Svimez ha definito questa apertura “una rivoluzione copernicana”, sottolineando però il rischio che, senza meccanismi correttivi, l’estensione degli aiuti alle regioni più sviluppate possa indebolire l’obiettivo di riduzione dei divari territoriali.
Confindustria Siracusa seguirà con attenzione l’evoluzione di questi strumenti europei e le modalità di recepimento nazionale e regionale, al fine di supportare le imprese associate nel cogliere le nuove opportunità di investimento nei settori della transizione ecologica, digitale e industriale.
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