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Clean Industrial Deal – Audizione Confindustria

Clean Industrial Deal – Audizione Confindustria

Il 2 luglio 2025 Confindustria ha preso parte all’Audizione della Camera dei deputati sul Clean Industrial Deal (CID), durante la quale ha espresso i punti salienti del proprio posizionamento sul tema.

Confindustria riconosce il Clean Industrial Deal come passo necessario dopo il Green Deal, ma ne sottolinea la lentezza e l’insufficiente efficacia. Servono misure strutturali per abbattere il costo dell’energia (come il disaccoppiamento prezzi energia elettrica prodotta da FER dal prezzo del gas naturale) e un monitoraggio più rigoroso del mercato del gas europeo e dell’indice TTF. Confindustria chiede una revisione dello schema ETS (trasparenza, stabilità e uso vincolato dei proventi) e del CBAM (compensazioni per le esportazioni). Si rende necessaria anche un’applicazione più pragmatica del principio “Do Not Significant Harm”, un corretto utilizzo del regime di Aiuti di Stato a livello UE e un piano di investimenti in tecnologie low-carbon e infrastrutture energetiche. Inoltre, si ritiene gli obiettivi di decarbonizzazione nei trasporti troppo rigidi.

Per quanto riguarda l’economia circolare, Confindustria ha evidenziato come essa rappresenti un pilastro strategico del Clean Industrial Deal, strettamente connesso agli obiettivi di decarbonizzazione, innovazione e autonomia industriale. È stata sottolineata l’esigenza di armonizzare il quadro normativo europeo, semplificando e uniformando le regole su sottoprodotti ed end-of-waste, al fine di favorire la circolazione dei materiali riciclati e stimolare investimenti industriali.

L’Italia è già un’eccellenza nel panorama europeo, con tassi di riciclo superiori alla media UE e un significativo valore aggiunto generato dal settore. È stato inoltre ricordato il contributo determinante del sistema industriale italiano nella definizione del nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi (PPWR), che ora riconosce il ruolo del riciclo di qualità e il principio di neutralità tecnologica.

Confindustria ha ribadito l’importanza di sviluppare un vero mercato unico europeo dei prodotti circolari, promuovere la tracciabilità dei materiali, rafforzare la capacità amministrativa e sostenere le imprese che investono in simbiosi industriale, eco-design e digitalizzazione dei processi circolari, rafforzando l’accesso alla finanza per l’innovazione ambientale.

Infine, è stato affermato che il Circular Economy Act dovrà costituire non solo un quadro regolatorio moderno, ma anche un motore di crescita, capace di valorizzare le soluzioni tecnologicamente valide, evitando approcci ideologici e garantendo competitività, sostenibilità e sicurezza industriale.

Il testo dell’Audizione è allegato.

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