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Clean Industrial Deal (CISAF): nuove opportunità per il rilancio sostenibile del polo industriale siracusano. Nota di Confindustria

Clean Industrial Deal (CISAF): nuove opportunità per il rilancio sostenibile del polo industriale siracusano. Nota di Confindustria

Con l’entrata in vigore del nuovo quadro europeo CISAF (Clean Industrial Deal), approvato dalla Commissione UE il 25 maggio 2025, si apre una stagione di importanti opportunità per le imprese insediate nella zona industriale di Siracusa, soprattutto nei comparti energivori e manifatturieri.

Il CISAF sostituisce il precedente TCTF e introduce strumenti stabili fino al 2030, pensati per accelerare gli investimenti nella decarbonizzazione, nell’efficienza energetica, nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie pulite. Per un territorio come il nostro, sede di impianti ad alta intensità energetica e interessato da processi di transizione industriale, le novità possono incidere in modo determinante:

Riduzione del costo dell’energia per le imprese ad alto consumo (fino a 50 €/MWh sul 50% dei consumi), in cambio di investimenti in tecnologie verdi: un meccanismo che migliora la competitività rispetto ad altri contesti europei.

Finanziamenti per impianti fotovoltaici, accumulo energetico e idrogeno rinnovabile, con contributi fino al 100% dei costi tramite gare o fino al 65% per le PMI anche in via amministrativa.

Sostegno alla produzione e trasformazione di biometano o combustibili a basse emissioni, favorendo un’economia circolare “in situ” coerente con le specificità del polo siracusano.

Incentivi alla decarbonizzazione dei processi industriali (con focus su impianti ETS), incluse tecnologie di cattura e stoccaggio CO₂ (CCS) o riutilizzo sostenibile dei residui industriali.

Nuovi regimi per la produzione di tecnologie strategiche e materiali critici, coerenti con la valorizzazione delle filiere locali e con l’attrazione di investimenti a lungo termine.

La zona industriale siracusana, classificata come area “assistita” ai sensi dell’art. 107(3)(a) TFUE, potrà beneficiare di intensità di aiuto maggiorate fino al 35% del costo degli investimenti, fino a 350 milioni € per progetto.

Il nuovo impianto CISAF offre così una cornice stabile e potente per rilanciare in chiave green e industrialmente avanzata il nostro territorio, facilitando l’accesso agli incentivi per imprese strutturate, PMI e nuove progettualità, anche in forma aggregata o consortile.

Gli impianti petrolchimici, soprattutto se energivori e localizzati in aree industriali come quella di Siracusa, possono sfruttare il nuovo impianto europeo CISAF (Clean Industrial Deal) in diversi modi strategici per accelerare la transizione energetica, migliorare la competitività e accedere a finanziamenti pubblici su scala europea e nazionale.

1. Riduzione dei costi energetici per imprese energivore

Gli impianti petrolchimici rientrano tra le imprese ad alta intensità elettrica esposte alla concorrenza internazionale. Il CISAF consente:

  • riduzioni del prezzo dell’energia fino a 50 €/MWh per il 50% dei consumi;

  • condizione: almeno il 50% dell’importo ricevuto va reinvestito in:

    • impianti a fonti rinnovabili;

    • efficienza energetica;

    • stoccaggio;

    • idrogeno verde o low-carbon;

    • flessibilità della domanda.

Impatto per Siracusa: riduzione diretta dei costi operativi, incentivo alla riqualificazione impiantistica.

 2. Finanziamenti per la decarbonizzazione dei processi industriali

Gli aiuti CISAF coprono:

  • investimenti per ridurre le emissioni dirette di gas serra;

  • progetti di efficientamento energetico (≥10-20% risparmio per unità produttiva);

  • riconversione verso la bioeconomia o l’upcycling industriale;

  • utilizzo di biocarburanti, biometano o idrogeno blu/verde;

  • impianti di CCS (Cattura e Stoccaggio CO₂) e CCU (riutilizzo CO₂).

Impatto per Siracusa: possibilità di finanziare transizioni strutturali delle linee produttive petrolchimiche verso nuovi modelli “low carbon”.

 3. Valorizzazione di sottoprodotti e bioresidui

Il CISAF premia:

  • investimenti in economia circolare (es. trasformazione di reflui o sottoprodotti industriali in energia o materie seconde);

  • produzione di biofertilizzanti da digestato;

  • riconversioni impiantistiche per il riutilizzo dei flussi interni.

Impatto per Siracusa: integrazione di tecnologie di recupero nell’intera catena produttiva, rafforzando la sostenibilità ambientale.

 4. Investimenti in stoccaggio e flessibilità della domanda

Gli impianti petrolchimici possono:

  • installare sistemi di accumulo elettrico o termico (batterie, impianti di pompaggio);

  • attivare soluzioni per la modulazione intelligente della domanda (demand-side response).

Impatto per Siracusa: maggiore integrazione con le rinnovabili locali, aumento della resilienza e partecipazione ai capacity market nazionali.

5. Produzione e utilizzo diretto di energia da fonti rinnovabili

Grazie al CISAF, le imprese possono:

  • realizzare impianti fotovoltaici o eolici su aree di pertinenza (es. coperture, parcheggi, terreni industriali);

  • sfruttare meccanismi incentivanti come Contratti per Differenza (CfD);

  • utilizzare il 100% dell’energia prodotta in sito, anche in impianti isolati dalla rete.

Impatto per Siracusa: più autonomia energetica, minor esposizione alla volatilità dei mercati.

 6. Sviluppo di nuove filiere tecnologiche e sinergie con altri attori

Il polo siracusano può candidarsi come:

  • sito per produzione di componenti per tecnologie net-zero;

  • piattaforma logistica per lo stoccaggio e la distribuzione di idrogeno o materie critiche riciclate;

  • promotore di progetti consortili pubblico-privati (cluster, portafogli, Hydrogen Valley).

Impatto per Siracusa: attrazione di nuovi investimenti e rilancio della zona come hub energetico green.

Ai fine di un maggior approfondimento alleghiamo una nota di Confindustria sull’argomento.

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