CARICAMENTO IN CORSO

Torna su

Aiuti di Stato UE: opportunità e criticità per l’industria italiana. Confindustria: attenzione al DNSH

Aiuti di Stato UE: opportunità e criticità per l’industria italiana. Confindustria: attenzione al DNSH

La nuova Comunicazione della Commissione Europea sugli aiuti di Stato segna un significativo cambio di rotta rispetto alla precedente legislatura, aprendo a strumenti più flessibili a sostegno della transizione industriale e della competitività energetica.

Tra le principali novità, spicca il meccanismo del Clean Industrial Deal, che permette agli Stati membri di ridurre il costo dell’energia fino a 50 €/MWh per il 50% dei consumi delle imprese energivore, a fronte di investimenti in tecnologie verdi. Confindustria aveva già sollecitato un intervento in tal senso, sia attraverso la consultazione pubblica sia con una lettera congiunta ad altre associazioni europee.

Tuttavia, permangono criticità legate al principio DNSH (Do No Significant Harm), richiamato in numerosi passaggi della Comunicazione. Proprio il DNSH è già stato tra i fattori limitanti del programma Transizione 5.0, con soli 1,2 miliardi di euro impegnati su 6,3 disponibili. I requisiti stringenti per accedere agli aiuti, come il raggiungimento dei livelli dei migliori performer ETS o la riduzione del 90% delle emissioni su singole unità tecniche, rischiano di escludere gran parte del tessuto industriale italiano, in particolare quello energivoro e hard-to-abate.

Un confronto con il meccanismo italiano dell’energy release mostra divergenze importanti:

  • Prezzo: 65 €/MWh in Italia vs 50 €/MWh nella proposta UE;

  • Volume incentivabile: 33% in Italia vs 50% UE;

  • Tipologie ammesse: solo FER in Italia, anche efficienza, elettrificazione e storage nell’UE;

  • Obblighi d’investimento: 200% in FER in Italia vs 50% in tecnologie sostenibili a livello UE.

Confindustria sottolinea anche l’importanza strategica dell’apertura alle tecnologie low-carbon come l’idrogeno blu, il CCS e i carburanti riciclati, superando la precedente esclusività data all’idrogeno verde. Ma esprime riserve sui vincoli territoriali per l’uso del biometano, che potrebbero penalizzare le filiere industriali nazionali rispetto alle regole di autoconsumo a distanza recentemente introdotte dal DL Agricoltura.

Ulteriore novità: la possibilità di incentivare impianti a gas naturale con evidenti miglioramenti di efficienza, in controtendenza rispetto alle esclusioni precedenti previste dalla normativa UE sull’efficienza energetica e sulla performance degli edifici (EPBD).

Infine, Confindustria accoglie con favore:

  • lo sviluppo di filiere europee per le tecnologie pulite;

  • il principio di non incentivare la delocalizzazione produttiva tra Paesi UE.

Il commento di Confindustria

Condividiamo l’impianto complessivo, che segna un cambio di visione positivo per l’industria. Tuttavia, i vincoli legati al DNSH vanno rivisti, per evitare il paradosso di incentivi inutilizzabili e per non compromettere la competitività di intere filiere italiane. Serve pragmatismo, non burocrazia.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp

Contatta Confindustria Siracusa

Contatti