Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, l’Italia avrebbe bisogno di 30 miliardi di euro in cinque anni per ammodernare il sistema idrico nazionale. Il nuovo presidente di Utilitalia, Luca Dal Fabbro, ha lanciato l’allarme: “L’acqua è un’emergenza strutturale, non più solo stagionale. Senza un piano Marshall, rischiamo un conto molto più salato per il non fare”.
Un messaggio chiaro anche per Siracusa, dove la gestione del servizio idrico passa ora nelle mani di una nuova società mista pubblico-privata che dovrà assicurare il miglioramento delle reti, la riduzione delle perdite e l’efficienza dei sistemi di depurazione e distribuzione. Aretusacque, con una visione di lungo periodo, sarà chiamata ad attrarre finanziamenti, sviluppare competenze tecniche e investire sull’innovazione digitale, in linea con le direttive europee.
Le criticità da affrontare:
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Reti colabrodo e sistemi obsoleti
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Investimenti insufficienti, soprattutto al Sud
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Necessità di ridurre sprechi e migliorare la qualità del servizio
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Obblighi normativi e rischio di infrazioni europee
Dal Fabbro sottolinea anche la necessità di superare la frammentazione della governance: “Nel Mezzogiorno le gestioni in economia sono ancora molto diffuse e ciò penalizza l’accesso ai fondi”. Proprio la creazione di Aretusacque va letta come un passo nella giusta direzione per mettere a sistema le risorse, razionalizzare le competenze e costruire un modello industriale efficiente e sostenibile.
Il rilancio dell’acqua come risorsa strategica per lo sviluppo industriale, agricolo e civile del territorio non può più attendere. La sfida ora è attivare rapidamente i cantieri, digitalizzare le reti, attrarre fondi europei e formare personale qualificato.
Con la recente costituzione di Aretusacque S.p.A., nuova società mista pubblico-privata incaricata della gestione del Servizio Idrico Integrato in 19 comuni della provincia di Siracusa, si apre una fase cruciale per la modernizzazione delle infrastrutture idriche locali. L’obiettivo è garantire efficienza, sostenibilità tariffaria, e controlli costanti sulle reti.
